I
NODI DI FRANZ BACHMANN
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In
questa pagina sono presentati i nodi di Franz Bachmann utili
per la protezione personale durante la risalita su corde (fisse
o dinamiche) oppure per la salita di ferrate o comunque in presenza
di corde d’acciaio, ringhiere e mancorrenti in ferro inclinati
o verticali, catene, corde fisse di grosse dimensioni, ecc..
Sono protezioni molto utili specialmente nella salita
di ferrate dove, anche con l’uso corretto del kit, le
cadute sono quasi sempre rovinose e causa di gravi traumi. Conoscere
e adottare alcuni di questi nodi anche in ferrata, migliora
notevolmente il livello di sicurezza dell’escursionista
che affronta queste vie di roccia così particolari.
Le tecniche per usare con
efficacia i nodi qui illustrati sono ancora in uno stadio
di sperimentazione e lo scopo di questa presentazione è
quello di permettere a molti volenterosi di fare pratica ed
acquisire esperienza. Il desiderio è anche quello
di ottenere significativi progressi nella protezione di queste
particolari salite e di rispondere con proposte valide alle
richieste di molti escursionisti.
Naturalmente si tratta di
tecniche da utilizzare solo in casi di emergenza, in situazioni
impreviste e di forte esaurimento della forza fisica. Inoltre,
occorre sempre valutare il rallentamento della propria salita,
o di quella di eventuali altri escursionisti che seguono, provocato
dall’adozione di queste tecniche. L’uso
di questi nodi e di queste tecniche non permette assolutamente
di percorrere vie ferrate difficili anche ai meno allenati.
Alcuni sostengono che una
caduta di 5 metri su una ferrata, indossando una normale imbracatura
"bassa" e il tradizionale "kit da ferrata", non possa provocare
gravi danni e che l’uso del dissipatore sia sufficiente.
In effetti, in questi 5 metri di caduta, in particolare
su pareti non strapiombanti, ci sono molte occasioni di farsi
veramente male. Ecco perchè ci si sforza di trovare
soluzioni valide più semplici, veloci e adatte alle ferrate
rispetto all’usuale tecnica basata sull’uso dei
cordini come staffe, ancorati con nodi bloccanti ai cavi delle
ferrate. Tale tecnica adottata, per esempio, sui
cavi d’acciaio che sono le protezioni più diffuse nelle
ferrate, offre sicuramente una maggiore sicurezza a scapito
però della velocità della salita.
Esiste anche una tabella per
le ferrate , non ufficiale, che fornisce una
indicazione sul tipo di difficoltà da superare. Speriamo
che questa tabella venga accettata e venga diffusa, pubblicata
e adottata sulle guide e/o sui siti web che pubblicano le recensioni
delle ferrate.
Ricordo a tutti che i nodi di Franz Bachmann © (Basilea
- Svizzera) sono di sua proprietà e sono coperti da copyright.
Chi volesse scrivergli per
richiedere ulteriori dettagli può farlo inviando un messaggio
al suo indirizzo di posta elettronica:
f.j.bachmann@bluewin.ch
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3 - I NODI DI BACHMANN SU PROTEZIONI SPECIALI,
SPESSO USATE NELLE FERRATE |
ATTENZIONE:
TUTTI I NODI PROPOSTI IN QUESTA PAGINA SONO DA CONSIDERARSI
SPERIMENTALI.
SONO STATI PROVATI, PER ORA, SOLO IN "LABORATORIO", NON ANCORA
SU FERRATE
NON USARE MAI QUESTI
NODI SENZA L’ASSICURAZIONE ADDIZIONALE CON IL KIT DI FERRATA.
QUESTI NODI CON RELATIVA ATTREZZATURA NON SOSTITUISCONO
IL KIT DI FERRATA. I NODI QUI PRESENTATI, PROPRIO
PERCHE’ REALIZZATI SU PROTEZIONI RIGIDE (CAVI METALLICI,
ASTE, CORDE FISSE, ECC..), DEVONO ESSERE SPINTI CONTINUAMENTE
DAVANTI A SE’ VERSO L’ALTO, SENZA ESSERE MAI SORPASSATI.
Nelle varie prove sui cavi metallici,
sono state scelte le condizioni più difficili: cioè sono stati
provati i nodi bloccanti su cavi di diametro di 6 mm, cavi che
sono usati raramente nelle ferrate.
Ogni mm di diametro in più nel cavo, permette di migliorare
la tenuta dei nodi.
Nel caso dei cavi di 6 mm di diametro, la larghezza massima
delle fettucce è di 20 mm.
Per cavi più grossi, si possono usare fettucce più larghe.
In generale, si possono confezionare nodi "sicuri" con fettucce
di larghezza da 15 mm a 20 mm.
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3.1 - USO DEI NODI DI BACHMANN COME NODI BLOCCANTI
SU CAVI D’ACCIAIO
- NODI FETTUCCIA SEMPLICE - |
Franz Bachmann ha avuto modo di provare
questi nodi per la risalita su cavi d’acciaio solo in "laboratorio".
Sulle ferrate, dotate di cavi metallici, si trovano molte varietà di
cavi d’acciaio (con diversità nel tipo di diametro, ancoraggio
alla parete e presenza o meno di guaina di copertura).
Le fettucce si adeguano meglio sul cavo d’acciaio rispetto ai
cordini e, regolando il loro numero di spire verso l’alto e verso
il basso, si realizza un corretto effetto di nodo bloccante. Visto
il rallentamento che questo nodo produce nella salita della ferrata,
si precisa che il suo uso è da intendersi per "situazioni di emergenza"
oppure per proteggere meglio particolari tratti difficili della ferrata
(verticali o strapiombanti).
Le Fig. 3.1.1 - 3.1.2 - 3.1.3 - 3.1.4 mostrano la corretta composizione
di questi nodi sul cavo d’acciaio. Il moschettone
più basso di colore rosso (Fig.3.1.4) va collegato all’imbracatura.
Da notare il nodo semplice eseguito sulla parte libera della
fettuccia prima del nodo barcaiolo sul moschettone: tale nodo semplice
serve come "bloccanodi" per evitare che, sotto sforzo di trazione, le
spire della fettuccia girino e il nodo si sciolga.
Il migliore effetto bloccante di questi nodi, e di facilità del loro
spostamento verso l’alto, si ottiene su cavi rivestiti con guaine
di plastica, purchè queste ultime siano in buone condizioni.
Non sono stati ancora provati in condizioni di pioggia e comunque con
guaine bagnate.
Questi nodi sono stati provati con successo, oltre che su cavi d’acciaio,
anche su aste, mancorrenti o ringhiere metalliche verticali o inclinate
(di diametro di 6 mm) ma, anche in questo caso, occorre ancora verificare
la loro risposta in caso di protezioni bagnate (vedi apposito riquadro).
© copyright by Franz Bachmann.
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Un altro nodo bloccante
con fettuccia semplice
su cavi d’acciaio
L’uso di un nodo a fettuccia semplice
(vedere il disegno qui a sinistra - Fig.3.1.5) dovrebbe consentire una
tenuta migliore su cavi d’acciaio "nudi" o con guaine di plastica
anche in condizioni di pioggia e di bagnato.
Ai due capi della fettuccia vanno preparate due asole con un nodo a
"8", dell’ampiezza giusta per poter infilare un capo nell’altro,
dopo i giri sul cavo.
Si effettueranno presto altre prove per verificare le varie condizioni
di esercizio.
Si lascia libertà di provare tutti questi nodi ai vari esperti di ferrate
e di alpinismo ricordando di usare la massima prudenza durante le prove,
effettuando una seconda sicurezza dall’alto e indossando un casco
regolamentare e un paio di robusti guanti, oltre (ovviamente) al kit
di ferrata.
© copyright by Franz Bachmann.
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3.2 - USO DEI NODI DI BACHMANN COME NODI BLOCCANTI
SU CAVI D’ACCIAIO
- NODI FETTUCCIA DOPPIA - |
I nodi con fettuccia semplice sono
più efficaci, specialmente quando sono utilizzati sui cavi d’acciaio
di piccolo diametro (fino a 6 mm). Cavi così piccoli di
diametro sono però rari e, per situazioni non estreme, bastano anche
i nodi con fettuccia doppia, presentati qui di seguito.
Ecco quindi una serie di altri nodi realizzati con la fettuccia passata
doppia sul cavo d’acciaio. Le Fig.3.2.1 e 3.2.2 presentano
la composizione del nodo con fettuccia doppia e con un anello d’acciaio
che Franz Bachmann ha adottato in molti suoi nodi. L’anello
d’acciaio, di spessore 5 mm e con diametro interno di 33 mm, è
spesso difficoltoso da trovare. Lo si può cercare in ferramenta
oppure in negozi di materiale nautico. Si può anche trovarlo
sui cataloghi online specializzati, come questo sul sito della Kong:
( http://www.kong.it/pr_qklk.htm ),
e richiederlo selezionando gli articoli Ana # 01 - # 02.
Nelle figure successive vengono presentati altri nodi con fettuccia
doppia, che non usano l’anello.
Nelle Fig.3.2.3 e 3.2.4, ecco presentati altri nodi
simili che utilizzano un’asola e un moschettone.
Il moschettone va collegato all’imbracatura con una longe o altra
fettuccia doppia come visibile in Fig.3.2.4.
Anche i moschettoni, presentati negli altri riquadri seguenti, vanno
collegati all’imbracatura.
Nelle foto che presentano due moschettoni (come in Fig.3.2.6), è quello
più basso che va collegato all’imbracatura.
Nelle Fig.3.2.5 e 3.2.6, si può notare la composizione
del nodo con fettuccia doppia con un paio di moschettoni con ghiera.
Per confezionare questo nodo, occorre utilizzare una fettuccia un po’
più lunga delle altre qui presentate, e il tempo per la sua preparazione
risulta leggermente più lungo di quello necessario per gli altri nodi.
© copyright by Franz Bachmann.
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Un altro nodo bloccante
con fettuccia Dynema
su cavi d’acciaio
Il nodo fatto con un anello di fettuccia preconfezionato
Dynema, di larghezza di 16 mm, e con un anello d’acciaio, di 5
mm di spessore e di 33 mm di diametro interno, è molto indicato per
i cavi d’acciaio del diametro di 6 mm. Si confeziona
molto velocemente.
Le Fig. 3.2.7 - 3.2.8 - 3.2.9 mostrano le modalità di composizione del
nodo. La Fig.3.2.9 mostra il particolare della fettuccia
che esce abbastanza dall’anello e che può essere utilizzata come
maniglia. Usare la parte della fettuccia che esce dall’anello
come maniglia, riduce la forza della mano necessaria per stringere il
cavo. Se questa parte viene collegata all’imbracatura,
con un moschettone e un allungamento con longe, permette di riposarsi
caricando il proprio peso, che viene scaricato subito sul cavo.
Questa possibilità può essere utile all’escursionista, impegnato
su ferrate difficili, per spostare più comodamente i due cavi con moschettoni
del kit di ferrata.
La stessa composizione di questo nodo può essere effettuata usando una
maglia con ghiera (maillon rapide), come è mostrato in Fig.3.2.10.
© copyright by Franz Bachmann.
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3.3 - ATTREZZATURA COMPLETA PER NODI BLOCCANTI SU
CAVI METALLICI |
Attrezzatura completa
per nodo bloccante
con maniglia
su cavi metallici
Nella Fig.3.3.1 è rappresentato un nodo fettuccia
FB-anello doppio su cavo metallico con tutta l’attrezzatura necessaria
per il suo funzionamento. Si noti la parte di fettuccia
che forma una maniglia per agevolare lo spostamento del nodo e la fettuccia
Dynema per il collegamento all’imbracatura.
Il nodo delle "Guide", indicato qui a sinistra, viene considerato malsicuro
se usato come chiusura delle fettucce per formare un anello, al contrario
del sottostante nodo a "8" che viene ritenuto sicuro.
Nel confezionare l’attrezzatura completa qui proposta, si può
usare il nodo delle "Guide" come tenuta del moschettone perchè l’asola
sottostante è chiusa con un nodo a "8" che funziona come un nodo di
riassicurazione.
Questa osservazione è importante, perchè si può fare la giunzione del
nodo bloccante in diversi modi, ma la regola indicata sopra va sempre
rispettata per mantenere la sicurezza in ogni caso: effettuare quindi
il nodo delle "Guide" su fettucce sempre seguìto da un’altro come
riassicurazione!
© copyright by Franz Bachmann.
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Fig.3.3.1
Attrezzatura completa per nodo bloccante con maniglia su cavi metallici
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Il Fattore "F"
Nella Fig.3.3.2 è rappresentato un alpinista che sale
una ferrata e che usa il normale "kit", cioè due moschettoni collegati
ad altrettanti cordini che a loro volta si uniscono in uno solo che
transita nelle spire di un dissipatore. Un "lasco" di cordino
di circa 1 metro viene lasciato oltre il dissipatore e termina con un
nodo su un moschettone ancorato all’imbracatura. Anche
il dissipatore è ancorato all’imbracatura. Fino qui
tutto regolare: sono le raccomandazioni standard che si fanno a coloro
che affrontano una ferrata, insieme all’uso di occhiali, guanti,
casco e di un buon paio di scarpe (pedule o scarponi a seconda della
quota) con suola "Vibram" scolpita.
Ma cosa succede se un alpinista cade su una ferrata, da una altezza
oltre i due metri dall’ancoraggio che sostiene il cavo metallico
al quale ha collegato i due moschettoni?
Prove di laboratorio e prove pratiche hanno dimostrato che queste cadute
sono spesso catastrofiche per i materiali (corde, cordini, moschettoni)
e per le persone che corrono gravi rischi di traumi gravi. Tutto
ciò è dovuto al fatto che i cordini e il dissipatore non riescono più
di tanto a "dissipare" l’energia di caduta. Subentrano
infatti situazioni particolari, più complesse e più critiche di quelle
che capitano in una caduta su una corda da arrampicata.
Sono in ballo varie forze e vari "fattori":
- Forza d’arresto: è la sollecitazione che viene trasmessa all’alpinista
(che cade) nel momento dell’arresto della caduta: si tratta della
forza residua che non si è potuta ridurre grazie ad attriti nei diversi
elementi della catena di sicurezza, come avviene in arrampicata. Con
attriti quasi nulli e corda bloccata, come avviene nelle ferrate, la
forza d’arresto è un valore caratteristico della corda che rappresenta
la capacità della corda stessa di assorbire l’energia di caduta.
E’ ovvio che più il tratto di corda è breve (tra il
punto d’arresto e l’alpinista) più lo strappo sarà violento.
- Fattore di caduta: il fattore di caduta è il rapporto tra H=lunghezza
del volo e L=lunghezza della corda che c’è tra la sosta (o l’ancoraggio)
e l’alpinista. Questo rapporto H/L è pari a 2 nel
caso più sfavorevole di caduta sulla sosta senza rinvii durante una
arrampicata, ed è ritenuto il massimo sopportabile per la tenuta della
corda e delle altre dotazioni dell’alpinista. Ma la
caduta in ferrata può causare livelli più alti di questo fattore, che
può arrivare anche a valori pari a 6 e a produrre una forza d’arresto
(FA) sull’alpinista pari a 16 KN, molto superiore al valore di
8-10 KN di una caduta in arrampicata. Cadere in ferrata
da 4 metri direttamente sull’ancoraggio del cavo metallico e avendo
i cordini (che collegano l’imbracatura dell’alpinista al
cavo metallico) della lunghezza di 1 metro, significa produrre un Fattore
di caduta H/L= (4+1)/1 = 5 (4 metri di caduta più 1 metro di caduta
al di sotto dell’ancoraggio dovuto alla lunghezza del cordino)
e questo fatto mette in seria crisi la resistenza della corda che deve
assorbire l’energia di caduta solo con il suo allungamento e con
un po’ d’aiuto fornito dal dissipatore.
Ecco perchè, nelle condizioni più critiche di salita di una ferrata
e quando gli ancoraggi del cavo sono molto distanti tra loro, conviene
adottare alcuni dei nodi di Franz presentati in questa sezione, avendo
cura di mantenere il nodo sempre più in alto dell’alpinista, proprio
come illustrato nel disegno qui accanto (vedi punto F=0), in modo da
ridurre la caduta e il relativo fattore "F".
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Fig.3.3.2
Collegamento dell’alpinista al cavo della ferrata
nelle varie condizioni di Fattore "F"
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Nella Fig.3.3.3, viene indicata la
distanza consigliata tra il nodo, posizionato come illustrato in F=0,
e l’imbracatura.
Dalle prove eseguite, viene consigliato di eseguire un nodo come mostrato
in Fig.3.3.1, con la longe (o un cordino) collegata/o all’imbracatura
mantenendo una distanza totale di 60 - 65 cm, in modo da poter arrivare
facilmente ad impugnare la maniglia del nodo.
Se non si può confezionare il nodo come indicato in Fig.3.3.1, allora
si consiglia di utilizzare un nodo tra quelli qui presentati da Franz,
però conservando la distanza totale entro i 60-65 cm.
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Fig.3.3.3
Distanza tra il nodo e l’imbracatura dell’alpinista
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Nella Fig.3.3.4 , viene indicato il
collegamento dell’imbracatura combinata (pettorale + cosciale)
dell’alpinista al nodo presente sul cavo metallico, posizionato
sul punto F=0, che è quello più sicuro.
Ci sono state moltissime discussioni sull’impiego o meno dell’imbracatura
completa durante la salita di ferrate e molti sostengono che è sufficiente
indossare l’imbracatura bassa che, tra l’altro, è anche
molto più comoda.
QUI NON SI VUOLE INNESCARE UNA ULTERIORE DISCUSSIONE SULL’USO
DELLE IMBRACATURE, MA SI VOGLIONO SOLO PRESENTARE I NUOVI NODI DI FRANZ.
Ciononostante, dopo una lunga esperienza e alla luce di recenti disgrazie,
anche fatali, riteniamo utile dare i seguenti consigli sull’uso
dell’imbracatura in ferrata:
- l’imbracatura "bassa", che si usa normalmente in arrampicata,
si può utilizzare anche in ferrate facili e/o semplici e non di grande
sviluppo;
- l’imbracatura "completa" è la più scomoda ma è anche la più
sicura su ferrate difficili, purchè non estremamente lunghe, se si è
inoltre indossato uno zaino pesante;
- l’imbracatura "combinata" ("bassa" + "pettorale", con le due
parti unite a formare una imbracatura "completa", ma più comoda e pratica
di quest’ultima) è utile quando si affrontano ferrate difficili,
molto lunghe, che si alternano a tratti di arrampicata, con addosso
uno zaino pesante. Nei tratti di arrampicata, si può eliminare
il pettorale e mantenere solo l’imbracatura bassa.
Oltre ad indossare una di queste imbracature ed utilizzare il kit "standard"
di ferrata, è bene imparare ad usare qualche nodo di Franz, presentato
in questa sezione, che aiuti a superare tratti molto difficili e momenti
di stanchezza fisica, realizzando posizioni di sosta e riposo ("resting").
© copyright by Franz Bachmann.
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Fig.3.3.4
Collegamento tra il nodo e l’imbracatura "completa" dell’alpinista
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L’evoluzione dell’attrezzatura
completa di Fig.3.3.1
La Fig.3.3.5 illustra un’evoluzione dell’attrezzatura
completa suggerita da Franz per garantire maggior sicurezza a chi affronta
ferrate difficili. Questa attrezzatura è l’evoluzione
di quella presentata in Fig.3.3.1 e presenta l’uso del dissipatore.
L’anello presentato nella foto qui a lato è un nuovo anello della
Kong (Ana #02, già indicato in altre parti di questa sezione ed in particolare
nel riquadro 3.2). Con l’uso del dissipatore i risultati
sono stati molto buoni. Il moschettone fissato all’altro
capo del cordino sul lato in uscita dal dissipatore deve essere ancorato
all’imbracatura.
Per riposarsi, è sufficiente "sedersi" sull’imbracatura.
La corda nel dissipatore non si sposta per il semplice peso dell’arrampicatore
senza il maggiore carico dovuto alla componente dinamica.
In conformità alle regole della UIAA, oggi sono in commercio quasi solamente
kit da ferrata già confezionati e omologati con la sigla europea CE,
mentre è sempre più difficile acquistare una piastrina-dissipatore per
costruire un sistema di dissipazione come mostrato in figura.
Se la sperimentazione di questa attrezzatura avrà successo, allora c’è
speranza che l’industria adotti questa idea e offra una attrezzatura
completa con dissipatore.
Nel frattempo, la costruzione di una attrezzatura completa, come indicato
in Fig.3.3.5, avviene a proprio rischio e consigliamo di attenersi strettamente
alle istruzioni d’uso specifiche per certi prodotti.
Suggeriamo, ad esempio, di consultare il seguente sito web: http://www.kong.it/doc408.htm
Da questo fornitore si può ancora ricevere la sola "piastrina-dissipatore",
poichè il fornitore la consiglia anche per altre utilizzazioni.
La Fig.3.3.6 mostra la stessa attrezzatura completa realizzata con un
assorbitore d’energia conforme alle norme UIAA con omologazione
CE, e con una longe di dynema da 22 KN.
La sperimentazione più sicura che suggeriamo è quella con il kit di
ferrata insieme all’assorbitore d’energia conforme alle
norme UIAA.
© copyright by Franz Bachmann.
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Fig.3.3.5
Esempio di attrezzatura
completa con nodi di
Franz Bachmann e dissipatore
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Fig.3.3.6
Esempio d’attrezzatura
completa con nodi di
Franz Bachmann
e assorbitore d’energia
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DOPO AVER EFFETTUATO DIVERSE PROVE PRATICHE, SIAMO IN GRADO DI DARE CONSIGLI CONCRETI SU COME GLI INTERESSATI POSSONO FARE LE LORO PRIME PROVE CON UNA ATTREZZATURA COME QUELLE ILLUSTRATE NEI SEGUENTI RIQUADRI CHE CONTENGONO LE FIG. 3.3.7, FIG. 3.3.8 E FIG. 3.3.9 E CHE SI PUÒ PREPARARE IN CASA PRIMA DELLA ESCURSIONE. L’ATTREZZATURA PRESENTATA IN FIG. 3.3.9 RAPPRESENTA LA NATURALE EVOLUZIONE DI QUESTI NODI CHE, SFRUTTANDO STRUMENTI MODERNI, LI RENDE PIU’ PRATICI E PIU’ RAPIDI. QUESTO NODO FUNZIONA SU OGNI TIPO DI CAVO D’ACCIAIO E SI PUÒ FARE E DISFARE IN CIRCA 30 SECONDI. |
Un esempio di
attrezzatura per
ferrate
eseguita con nodo
FB-anello e fettuccia doppia
Consigliamo l’uso di questa attrezzatura
completa a coloro che vogliono sperimentare uno di questi nodi
autobloccanti su cavi d’acciaio e che dispongono di un
anello.
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Fig.3.3.7
Esempio di
attrezzatura eseguita con nodo
FB-anello e fettuccia
doppia
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La Fig. 3.3.7 illustra la sequenza di composizione di una attrezzatura completa per Ferrate, con l’adozione di un nodo FB-anello, di un anello di acciaio o di lega di alluminio e di uno spezzone di fettuccia. Le dimensioni di questi componenti sono:
- anello: diametro interno 28 mm, spessore 12 mm ca. (nella foto si vede l’anello KONG "ANA #01", già presentato nei riquadri precedenti).
- fettuccia: larghezza 20 mm, lunghezza 1,60 m.
- longe: meglio se di "dynema", lunghezza 60 cm.
- moschettone a ghiera: meglio se di tipo "Keylock".
- distanza nodo-imbracatura: 60-65 cm ca.
Vedere anche Fig.3.2.1 e seguenti con le relative spiegazioni.
Ed ecco la sequenza di composizione del nodo FB-anello con fettuccia doppia:
-Fig.3.3.7-1 Infilare l’anello nella fettuccia, posizionarlo nella mezzeria della stessa, ripiegare la fettuccia su se stessa ed accoppiare i due capi liberi, quindi effettuare un nodo a "8" sui due capi liberi della fettuccia. La fettuccia così ripiegata e annodata deve avere una lunghezza di circa 50 cm prima del nodo a "8", com’è indicato in Fig.3.3.7-1;
-Fig.3.3.7-2 Spostare l’anello in basso sulla fettuccia, all’altezza del nodo a "8";
-Fig.3.3.7-3 Composizione dell’autobloccante - prima fase: effettuare alcuni giri della fettuccia sul cavo d’acciaio verso l’alto (normalmente 3 giri);
-Fig.3.3.7-4 Composizione dell’autobloccante - seconda fase: effettuare alcuni giri della fettuccia sul cavo d’acciaio verso il basso, passandola sopra i giri precedenti (normalmente 2-3 giri). Poi si fa passare la parte restante della fettuccia attraverso l’anello (dall’esterno dell’anello verso l’interno dello stesso) e si posiziona un moschettone con ghiera sulla parte di fettuccia che ha superato l’anello;
-Fig.3.3.7-5 Collegamento del nodo autobloccante all’imbracatura, tramite "longe" (meglio se di "dynema"), in modo da ottenere una distanza nodo-imbracatura di circa 60-65 cm (vedi anche Fig.3.3.3). Il nodo a "8" sulla "longe" serve per regolare l’intera distanza: nodo-imbracatura. La giunzione della "longe" all’imbracatura avviene tramite un nodo "Bocca di Lupo".
© copyright by Franz
Bachmann.
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Un esempio di
attrezzatura per
ferrate
eseguita con nodo
FB-anello, fettuccia
doppia e
moschettone
Consigliamo l’uso di questa attrezzatura
completa a coloro che vogliono sperimentare uno di questi nodi
autobloccanti su cavi d’acciaio e che non dispongono di anelli ma solo di
moschettoni a ghiera.
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Fig.3.3.8
Esempio di
attrezzatura eseguita con nodo
FB-anello, fettuccia doppia e
moschettone
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La Fig.3.3.8 illustra la sequenza di composizione di una attrezzatura completa per Ferrate, con l’adozione di un nodo FB-anello, di due moschettoni con ghiera e di uno spezzone di fettuccia. Le dimensioni di questi componenti sono:
- 1° moschettone a ghiera: del tipo "a pera".
- fettuccia: larghezza 20 mm, lunghezza 1,60 m.
- longe: meglio se di "dynema", lunghezza 60 cm.
- 2° moschettone a ghiera: meglio se di tipo "Keylock".
- distanza nodo-imbracatura: 60-65 cm ca.
Nella Fig.3.3.8, le singole foto numerate indicano la sequenza di composizione del nodo FB-anello con fettuccia doppia e moschettone, utilizzando le stesse modalità adottate nel Nodo FB-Anello di Fig.3.3.7. (vedi anche Fig.3.2.1 e seguenti con relative spiegazioni).
Ed ecco la sequenza di composizione del nodo FB-anello con fettuccia doppia:
-Fig.3.3.8-1 Piegare la fettuccia alla mezzeria e unire i due capi liberi, effettuare un nodo a "8" sui due capi liberi della fettuccia, infilare un moschettone con ghiera e chiudere la stessa. La fettuccia così ripiegata e annodata deve avere una lunghezza di circa 50 cm prima del nodo a "8", com’è indicato in figura;
-Fig.3.3.8-2 Spostare il moschettone in basso a ridosso del nodo a "8", come illustrato in figura;
-Fig.3.3.8-3 Composizione dell’autobloccante - prima fase: effettuare alcuni giri della fettuccia sul cavo d’acciaio verso l’alto (normalmente 3 giri);
-Fig.3.3.8-4 Composizione dell’autobloccante - seconda fase: effettuare alcuni giri della fettuccia sul cavo d’acciaio verso il basso, passandola sopra i giri precedenti (normalmente 2-3 giri). Poi si fa passare la parte restante della fettuccia attraverso il moschettone con ghiera chiusa (dall’esterno del moschettone verso l’interno dello stesso) e si posiziona un secondo moschettone con ghiera sulla parte di fettuccia che ha superato il primo moschettone;
-Fig.3.3.8-5 Collegamento del nodo autobloccante all’imbracatura, tramite "longe" (meglio se di "dynema"), in modo da ottenere una distanza nodo-imbracatura di circa 60-65 cm (vedi anche Fig.3.3.3). Il nodo a "8" sulla "longe" serve per regolare l’intera distanza: nodo-imbracatura. La giunzione della "longe" all’imbracatura avviene tramite un nodo "Bocca di Lupo".
©
copyright by Franz Bachmann.
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Un esempio d’attrezzatura per ferrate eseguita con nodo FB-anello e fettuccia già cucita
- Versione semplificata e rapida -
(Realizzata con l’adozione di una "fettuccia cucita" e grazie anche a molte prove pratiche "sul campo")
(Consigliamo l’uso di questa attrezzatura completa a coloro che vogliono sperimentare uno di questi nodi autobloccanti
su cavi d’acciaio e che dispongono di una fettuccia già cucita di dimensioni adeguate)
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Fig.3.3.9
Esempio di attrezzatura eseguita con nodo FB-anello e fettuccia già cucita |
La Fig.3.3.9 illustra la sequenza di composizione di una attrezzatura completa per Ferrate, con l’adozione di un nodo FB-anello, e di una fettuccia già cucita. Le dimensioni di questi componenti sono:
- 1° moschettone a ghiera: del tipo "a pera".
- fettuccia: larghezza 20-25 mm, lunghezza 60 cm.
- longe: meglio se di "dynema", lunghezza 60 cm.
- distanza nodo-imbracatura: 60-65 cm ca.
Nella Fig.3.3.9, le singole foto numerate indicano la sequenza di composizione del nodo FB-anello, realizzato con una fettuccia già cucita, utilizzando le stesse modalità adottate nel Nodo FB-Anello di Fig.3.3.8.
Ed ecco la sequenza di composizione del nodo FB-anello con fettuccia cucita:
-Fig.3.3.9-1 Utilizzare una fettuccia già cucita di larghezza 20-25 mm e di lunghezza di circa 60 cm. Si esegue una piccola asola il più vicino possibile alla zona con cucitura; essa sarà tenuta allargata dalla cucitura stessa. Tale allargamento dell’asola è favorevole per inserire il laccio, dopo le spire sul cavo d’acciaio, col quale si finisce il nodo.
-Fig.3.3.9-2 Composizione dell’autobloccante: effettuare alcuni giri della fettuccia sul cavo d’acciaio verso l’alto (normalmente 3 giri), poi effettuare alcuni giri della fettuccia sul cavo d’acciaio verso il basso, passandola sopra i giri precedenti (normalmente 2-3 giri). Poi si fa passare la parte restante della fettuccia (cioè il laccio) attraverso l’asola realizzata nella zona della cucitura.
-Fig.3.3.9-3 Collegamento del nodo autobloccante all’imbracatura, tramite moschettone a pera infilato nel laccio della fettuccia e nella "longe" (meglio se di "dynema"), in modo da ottenere una distanza nodo-imbracatura di circa 60-65 cm (vedi anche Fig.3.3.8). Il nodo a "8" sulla "longe" serve per regolare l’intera distanza: nodo-imbracatura. La giunzione della "longe" all’imbracatura avviene tramite un nodo "Bocca di Lupo".
© copyright by Franz Bachmann.
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3.4 - NODI BLOCCANTI SU CAVI COPERTI DA GUAINE
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Nodi bloccanti
con fettuccia doppia
su cavi d’acciaio
ricoperti con guaine
I cavi con guaine di plastica presentano una superficie
molto liscia, ma l’adesione può essere diversa poichè dipende
dal tipo di plastica (PVC, PE, ecc...) utilizzato come rivestimento.
Il livello di adesione cambia se la guaina di plastica che
ricopre il cavo è bagnata oppure no.
Il diametro dei cavi coperti con plastica è in genere più grande di
6 mm.
Recentemente sono state proseguite le prove "in laboratorio" con i nodi
visti precedentemente anche su cavi ricoperti da guaine di plastica
(di 10 mm di diametro), che hanno una superficie più scivolosa di quella
dei più comuni cavi metallici "nudi". Si sono utilizzate
le fettucce già adottate nei casi precedenti, effettuando un nodo FB-anello
con fettuccia doppia e la tenuta si è dimostrata buona, come si vede
in Fig.3.4.1, nel nodo con fettuccia e anello che è quello più facile
e veloce nella composizione.
Poi si sono effettuate le prove con un discensore a "8" con gli stessi
risultati positivi, come si vede in Fig.3.4.2, dove si può notare la
chiusura della fettuccia con un nodo a "8" per formare una maniglia.
Se si attacca il nodo all’imbracatura per lunghi tratti di salita,
allora non è permesso sorpassare il nodo, poichè in caso di caduta si
avrebbe il problema di tenuta "non dinamica". Si deve quindi
mantenere il nodo bloccante costantemente più in alto possibile.
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La Fig.3.4.3 mostra come si afferra
il nodo bloccante per spostarlo verso l’alto, mentre la Fig.3.4.4
mostra come si afferra il nodo per tenersi al cavo. Per
riposarsi, è più semplice e sicuro collegare la maniglia della fettuccia
all’imbracatura.
Non tenersi solo all’anello, perchè c’è il rischio che il
nodo si sciolga.
E’ molto facile e veloce sciogliere e rifare il nodo, costruito
con fettuccia e discensore a "8".
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In Fig.3.4.5 è rappresentato il nodo
bloccante su un cavo ricoperto con guaina di plastica costruito con
un cordino di nylon secondo una modalità simile a quella con cui è stato
realizzato il nodo con fettucce mostrato in Fig.3.2.4.
Anche questa prova ha dato esito positivo.
© copyright by Franz Bachmann.
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3.5 - NODI BLOCCANTI BACHMANN SU ASTE, RINGHIERE O
MANCORRENTI METALLICI |
Nodi bloccanti su aste, ringhiere
e mancorrenti metallici
Franz Bachmann ha effettuato recentemente alcune prove
di tenuta con i suoi nodi "FB-anello" e "FB-asola" eseguiti con fettucce
passate attorno ad aste o a ringhiere metalliche.
Questa serie di nuovi test utilizzando alcuni nodi di Bachmann si è
resa necessaria per venire incontro alla richiesta di maggiore sicurezza
espressa da alcuni escursionisti che affrontano ferrate difficili quando,
in alcuni tratti, si incontrano aste, ringhiere o mancorrenti metallici
come protezioni.
Finora le prove, effettuate su un’asta d’acciaio senza guaina
in plastica e di diametro di 6 mm, hanno dato esito positivo, ma occorrerà
effettuarne ancora altre, nelle varie condizioni di utilizzo (bagnato,
neve, ecc..).
Su un’asta di 6 mm di diametro, come mostrato in queste figure,
è indispensabile usare la fettuccia semplice.
Su aste di diametro più grande si può utilizzare anche la fettuccia
doppia. I nodi più adatti per queste condizioni sono quelli
delle immagini di Fig.3.5.1 e Fig.3.5.2. E’ stata
fatta una prova con un nodo simile a quello indicato in Fig.3.5.2, ma
effettuato con un cordino con molti giri in su e incrociando in giù
(come per il nodo indicato sui cavi con guaina in Fig.3.4.5), e ha dato
esito positivo. Ma il nodo di Fig.3.5.2, fatto con la fettuccia,
sembra più sicuro.
© copyright by Franz Bachmann.
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Fig.3.5.1
Nodo FB_anello su asta
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Fig.3.5.2
Nodo FB_asola su asta
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3.6 - NODI BLOCCANTI SU CATENE |
"Bocca di lupo"
come nodo bloccante su catene
con cordini di nylon
Ormai le ferrate "moderne" sono protette con gradini
d’acciaio ancorati e cementati alla roccia e con corde d’acciaio,
con o senza guaina di plastica.
Tuttavia esistono ancora molte vie ferrate "storiche" che usano, come
protezione, le catene con maglie più o meno grandi. Alcuni
tipi di catene hanno le maglie di piccole dimensioni e il moschettone
del kit di ferrata viene ancorato alla catena come su un cavo metallico. Altri
tipi di catene hanno le maglie di dimensioni più grandi ed è possibile
infilare il moschettone all’interno di una maglia. Esistono
infine catene con maglie di dimensioni intermedie, dove non è possibile
ancorare il moschettone come su un cavo metallico e nemmeno nel foro
di una maglia.
Ecco quindi l’utilità di questi nodi presentati in questa sezione,
realizzati con cordini e con fettucce. Essi si riveleranno
molto utili nelle situazioni più difficili con presenza di tratti verticali
di ferrata, protetti da catene di diversa tipologia e dove gli ancoraggi
in parete sono molto distanti tra loro.
Sono state effettuate delle prove con diversi nodi già conosciuti. La
soluzione più semplice si è dimostrata quella di utilizzare un nodo
"Bocca di lupo".
Come già detto, questi nodi servono per aumentare la sicurezza dell’escursionista
impegnato nella salita di alcuni tratti difficili di ferrate dotate
di catene. Per non rallentare troppo, suggeriamo di usare
questi nodi solo nei tratti veramente difficili o in casi di emergenza.
I nodi studiati e qui presentati sono molto semplici e assicurano
una efficiente tenuta. Lo spostamento del nodo non avrà
però lo stesso grado di facilità sui vari tipi di catene e ciò dipenderà
dalle dimensioni e dallo stato di conservazione delle catene stesse
e dei loro ancoraggi. Essendo le catene di varia forma e
dimensione, consigliamo di effettuare alcune prove in posizione sicura,
prima di adottare questi nodi sulle catene che si incontrano in ferrata.
Questi nodi si possono spostare verso l’alto lungo la catena allentandoli
e facendo attenzione che il cordino non si incastri troppo tra le maglie
della catena.
In Fig.3.6.1 e Fig.3.6.2 viene mostrata la composizione del nodo, realizzato
con un cordino di nylon di 7 mm di diametro.
Dalle prove fatte con i vari materiali, il nodo con cordino di nylon
è considerato di facilità "media" per lo spostamento.
© copyright by Franz Bachmann.
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Nodo bloccante "Bocca di lupo" con cordini di nylon
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"Bocca di lupo"
come nodo bloccante su catene
con cordini di kevlar
In Fig.3.6.3 e Fig.3.6.4 è presentato lo stesso nodo
come in Fig.3.6.1 e Fig.3.6.2 ma eseguito con cordini in kevlar di 6
mm di diametro.
Anche in questo caso la tenuta è buona.
Essendo il cordino di kevlar più rigido del cordino di nylon, il suo
spostamento viene favorito.
Per questa ragione il cordino di kevlar è da preferire.
Anche in questo caso, occorre fare attenzione che il cordino non si
incastri troppo tra le maglie della catena.
© copyright by Franz Bachmann.
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Nodo bloccante "Bocca di lupo" con cordini di kevlar
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Nodi bloccanti su catene
con fettuccia e maglia con ghiera
(Maillon rapide)
La stessa logica di nodo è stata adottata per il nodo
realizzato con fettuccia tubolare di nylon di 25 mm e con l’uso
di una maglia con ghiera (tipo parallelo, come ad esempio i modelli
Kong - Quick Link Stell Art.400-Art.600).
Franz Bachmann ha effettuato alcune prove con questo nodo su catene
e l’esito è stato positivo.
Se il nodo viene eseguito solo con la fettuccia e senza la maglia con
ghiera, la tenuta è buona ma lo spostamento risulta meno rapido di quelli
effettuati con i cordini indicati sopra.
Costruito con la maglia con ghiera, come mostrato in Fig.3.6.5, il nodo
ha ancora una buona tenuta e la facilità di spostamento sulla catena
si posiziona tra i valori indicati per il cordino di nylon e per quello
di kevlar.
Sulle catene non è conveniente utilizzare il "Nodo FB-anello" realizzato
con fettuccia e anello, poichè quest’ultimo verrebbe troppo "maltrattato"
dalla catena.
Anche per tutta questa serie di nodi, occorre fare ancora ulteriori
prove, ma quelle fatte hanno già dato buone risposte.
© copyright by Franz Bachmann.
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Nodo bloccante su catena con fettuccia
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3.7 - NODI BLOCCANTI SU CORDE "FISSE" DI GRANDI DIMENSIONI
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Nodo bloccante
su corde fisse
In alcune ferrate, a volte, si incontrano ancora protezioni
create con corde fisse, alcune di grandi dimensioni.
Ecco allora un esempio di esecuzione di nodi su questi tipi di corde.
In Fig.3.7.1 è visibile il nodo effettuato con cordino e un discensore
a "8" su una grossa corda fissa (che rappresenta le vecchie corde chiamate
in gergo "canaponi").
La presenza del discensore a "8", può facilitare lo spostamento di questi
nodi sulle corde.
La Fig.3.7.2 mostra invece un nodo Bachmann usato con cordino e moschettone
con ghiera.
In generale, su questo tipo di grosse corde fisse, sono adatti tutti
i nodi bloccanti visti prima. La tenuta è senza problema,
così il nodo migliore è quello che si confeziona più velocemente.
© copyright by Franz Bachmann.
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Nodo bloccante
Bachmann
su corde fisse
Il nodo più veloce nel confezionamento su queste corde
è senza dubbio il "Nodo Bachmann" (come indicato in Fig.3.7.3), specialmente
se si usa un moschettone senza uncino sulla leva e se si lascia scattare
la stessa leva, introducendo il cordino come mostrato in Fig.3.7.4.
L’uso di tali nodi su corde fisse statiche di grosse dimensioni
è utile ed è di facile esecuzione e spostamento.
Come si può notare in Fig.3.7.4, il nodo Bachmann qui presentato si
può eseguire facilmente anche indossando i guanti, durante le salite
invernali e/o in altre situazioni e stagioni quando occorre proteggersi
dal freddo.
Così come indicato per i nodi su cavi ricoperti da guaine di plastica,
anche per questi nodi su corde fisse si consiglia di spingere continuamente
il nodo bloccante più in alto possibile, senza cercare di superarlo
in salita. Una corda fissa come questa indicata qui a lato
non si allunga durante una caduta e quindi assorbe solo un minimo di
energia cinetica, e ciò può provocare traumi a chi cade anche se è collegato
ad essa con un nodo bloccante.
In altre parole, il collegamento ad una corda fissa di grandi dimensioni
con un nodo bloccante, simile a quelli mostrati, non offre una assicurazione
dinamica!
© copyright by Franz Bachmann.
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