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lago Pra delle
Stue - foto franza |
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Qui inizia una lunga, lunghissima discesa su
asfalto, veloce, divertente, prima fra i prati poi nel bosco.
Troppo lunga, troppo divertente. Porcaccia miseria, si continua a scendere,
S.Valentino è parecchio più in alto. Inanelliamo tornanti
su tornanti e l'altimetro continua a calare. La strada si stringe e si
infila in una gola: finalmente, sulla sinistra, vedo la diga del lago
artificiale Pra delle Stue: siamo arrivati nel punto più basso
del percorso (1014 metri, 25 km dalla partenza), dove la strada provinciale
230 termina ad un incrocio. Una strada sale, a sinistra, verso S.Valentino,
una scende, a destra, verso Avio. Il posto è un po' tetro, chiuso
in fondo alla valle; una vecchia casa proprietà dell'ENEL e il
muraglione delle diga che incombe non invitano a fermarsi.
Ci facciamo coraggio e cominciamo quindi ad arrampicare a sinistra verso
S.Valentino. I primi due tornanti sono davvero ripidi, e il sole, quel
maledetto, che si è fatto desiderare in cima all'Altissimo, mi
picchia inesorabile sulla coppa.
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Primula eliator
- foto franza |
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Fortunatamente poco dopo la pendenza diminuisce
e saliamo costanti lungo i tornanti senza incontrare praticamente traffico.
Ogni tanto mi fermo a fotografare fiori, ce ne sono milioni: orchidee,
genziane, primule, prati di ranuncoli. Ogni foto un'ottima scusa per prender
fiato ;) Il caldo si fa sentire e do fondo alla borraccia. Finalmente
intravvedo l'ultimo pezzo in semipiano (semi) e l'auto.
Come sempre arrivo buona ultima: c'è già chi se la ronfa
tranquillamente su una panchina. Dalla diga alla macchina, circa 300 metri
di dislivello in salita e 6 chilometri per un totale di 1104 metri di
dislivello e 32 chilometri. In sostanza, una bella escursione, da evitare
in piena estate per il caldo e nei periodi di maggiore affollamento. A
parte la faticosa salita dal rifugio Graziani al Damiano Chiesa, tutta
asfaltata e pedalabile. Punti di ristoro sparsi lungo tutto il percorso,
non occorre portare ettolitri di acqua. Avendo un po' di tempo sarebbe
da fare una puntata all'oasi naturalistica "Corna Piana di Brentonico",
l'accesso alla quale si trova circa a metà del percorso fra S.Valentino
e il Graziani, sulla destra.
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