Rifugio Altissimo "Damiano Chiesa" al Monte Baldo (pag.3)
Mentre ci rifocilliamo vestiti a strati come
cipolle, ci godiamo la ravanata in mezzo alla neve del gruppone tedesco
di downhill, ben lieti che abbiano deciso di scendere dall'altro versante:
avrò i miei problemi in discesa senza bisogno di essere travolta
da una mandria di pazzi scatenati.
A Bocca di Navene ci fermiamo un attimo per
intravvedere uno scorcio del lago di Garda immerso nella foschia, e per
guardare a bocca aperta due ciclisti che scendono per il ripidissimo sentiero
n.634 che li porterà fino a Navene, sulle rive del lago. Il loro
socio, scrollando visibilmente la testa, scende a spinta e io mi identifico
immediatamente con lui. Copio e incollo da un sito:
"L'inizio e' veramente impegnativo; il seguito, traumatico. Sentiero
strettissimo e a tratti scivoloso con fondo in terra e rocce; sponde in
ortica originale del Garda (ci siamo capiti eh!?). Dopo i primi metri
il tracciato s'ingentilisce, si fa per dire, fino a trasformarsi in una
pista dai curvoni in forte appoggio. Il fondo cela spesso degli imprevisti
occultati da fogliame e rametti: sulla sezione di un pneumatico anche
un semplice sasso puo' essere deleterio. Scendendo rapidamente di quota
la calura si fa avvertibile; i litri d'acqua di riserva passano rapidamente
dallo zaino alle nostre pance." Finito lo show dei 3 coraggiosi,
riprendiamo a pedalare in semipiano, passiamo davanti al rifugio Bocca
di Navene, al momento in ristrutturazione, e, fra prati e fiori, godendo
del profilo del Baldo che si staglia dall'altra parte della valle, arriviamo,
sempre in piano poi in leggera discesa, all'incrocio di Pra Alpesina. |
Dimenticavo di dire che nel frattempo i nuvoloni sono spariti ed è uscito un sole splendido! All'incrocio, (malga-ristoro sulla sinistra NON in vista dalla strada) ignoriamo la strada che si stacca verso destra e passa sotto una seggiovia, e prendiamo decisamente quella che scende verso sinistra. Poco dopo passiamo accanto alla costruzione di Malga Dossoli dove parte l'impianto di risalita. |
Qui inizia una lunga, lunghissima discesa su
asfalto, veloce, divertente, prima fra i prati poi nel bosco.
Fortunatamente poco dopo la pendenza diminuisce
e saliamo costanti lungo i tornanti senza incontrare praticamente traffico.
Ogni tanto mi fermo a fotografare fiori, ce ne sono milioni: orchidee,
genziane, primule, prati di ranuncoli. Ogni foto un'ottima scusa per prender
fiato ;) Il caldo si fa sentire e do fondo alla borraccia. Finalmente
intravvedo l'ultimo pezzo in semipiano (semi) e l'auto. |
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Il riposo del guerriero - foto franza | Finita! - foto franza |