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Lago Cece (Lagorai - Val di Fassa - TN) - La variante della variante

Predazzo, Lago di Cece, lago di Paneveggio (o di Fortebuso), Bellamonte, Predazzo

8 agosto 2006

Tempo di percorrenza 4 ore e 40 minuti
Distanza km 40
Dislivello in salita m. 1.150 circa
Dislivello in discesa m. 1.150 circa
Pendenza massima in salita 19%
Pendenza media 8%
Altezza massima raggiunta 1.879 (Lago di Cece)
Ciclabilità

Totale salvo 700 metri di ravanata

Difficoltà Medio/facile
Punto di partenza e di arrivo Predazzo(TN) , m.1018 slm
Cartina usata Tabacco, Val di Fiemme - Lagorai - Latemar, foglio 014, 1:25.000
e 2 centimetri sul bordo di: Tabacco, Pale di San Martino, foglio 022, 1:25.000
Orientamento Buono, segnali ovunque, escluso il tratto sul sentierino nel bosco, senza segnali ma ben evidente la traccia di sentiero.
Punti di ristoro Nessuno lungo il tragitto. Portarsi acqua, che c'e' solo una fontana per fare il rabbocco e il ruscello al lago Cece. A circa 1/4 dell'itinerario, facendo una deviazione, si può raggiungere l'agritur di malga di Valmaggiore. Anche all'altezza del bivio per il Passo Lusia, deviando per poche centinaia di metri lungo la provinciale, c'e' un bar (la Bicocca)in caso di situazione disperata ;)
Note Percorso abbastanza lungo e con discreto dislivello, ma con diversi punti di fuga. Per la maggior parte su comode forestali con fondo quasi sempre molto buono, e un piccolo tratto di asfalto se si escludono i 10 km finali. Tutto nel bosco, quindi fresco e ombreggiato. Purtroppo hanno aperto al traffico la strada che da Predazzo porta alla malga di Valmaggiore e i 2 km fra la polvere e i tubi di scappamento delle auto non sono gradevolissimi. Per fortuna è un tratto molto breve. Panorama sui monti solo a sprazzi.
Profilo altimetrico
Cambiato ciclocomputer, che finalmente funziona come dio comanda!
Road book Una novità: il road book!
Accessi A22 del Brennero, uscita Egna. immettersi sulla SS48, direzione val di Fiemme, in circa 40 km si arriva a Predazzo. Attenzione che nei giorni "caldi" per il traffico al casello di Egna è probabile la coda. (Percorso alternativo: A22, uscita Bz Nord, direzione Passo di Costalunga. Dal passo si scende a VIgo di Fassa, quindi si gira a destra e in circa 10 km si arriva a Predazzo. Percorso più breve ma il tempo di percorrenza è circa lo stesso).Entrati in paese raggiungere il bivio per Bellamonte-S.Martino di Castrozza, poco prima della piazza a destra, arrivando da Egna. Lì c'e' un comodo parcheggio dove lasciare l'auto. Attenzione: altezza massima dei veicoli m.2, i camper non ci passano. Più avanti c'è il parcheggio della piscina, "credo" libero e senza limitazioni di altezza.
Link utili  
   


Lago di Cece

Dopo lunghi studi di mappe meteo, satelliti, previsioni di Meteobolzano, Meteotrentino, Arabba, Meteosvizzera, Montezuma, con la speranza di dribblare l'ennesima giornata di acqua, fatti i tarocchi, letti i fondi di caffè e consultato il pendolino, pare che martedì sia discreto, o per lo meno la giornata migliore. Ma quando scendo dall'auto a Predazzo, il termometro segna 11° e il cielo è pieno di nuvoloni minacciosi. Che agosto del cavolo! Rapido cambio di programma, niente passo Lusia, cerchiamo di arrivare asciutti al lago di Cece poi vediamo come evolve.

Prendiamo quindi coraggio e ci avviamo in direzione di Bellamonte-S.Martino di Castrozza, sbocchiamo sulla provinciale e continuiamo dritti, passando davanti alla piscina, fino a raggiungere il bivio del campeggio Valle Verde (km.2,5). Infilata la stradina asfaltata che si stacca sulla destra e costeggiato il campeggio, fra turisti infreddoliti e intabarrati che sbirciano dalle tende con gli occhi ancora semichiusi dal sonno, si passa su sterrata, si attraversa un pontaccio di cemento e si continua dritti sulla sinistra orografica del torrente Travignolo. Circa mezzo chilometro più avanti, all'altezza del "bait del Nini", girare a destra in leggera salita (segnavia bianco/rosso "660 Sottosassa". La "leggera salita" diventa ben presto una bella salita ripida, alleggerita da alcuni tornanti e da un fondo stradale piuttosto buono su una larga forestale. A km 4,42, m.1269 s.l.m., all'altezza di un tornante, girare a destra in direzione di Valmaggiore, e "Sentiero per Fontane Piaie", segnavia n.341 (gruppo di evidenti segnali in legno) e NON seguire le indicazioni per il Lago Cece: la strada termina più avanti trasformandosi in sentiero non pedalabile. Poco meno di un km più avanti, altro bivio con segnalazione molto simile: Fontane Piaie a destra, Lago Cece a sinistra. E a sinistra anche Valmaggiore. Abbandoniamo dunque il sentiero 341 e continuiamo a sinistra sempre nel bosco.

 
La comoda forestale  
 
Latemar  
Ogni tanto si aprono gli alberi e si intravvede qualche sprazzo di Latemar, ma per la maggior parte del percorso si pedala nel bosco. Il tempo è sempre molto incerto, la luce pessima e le foto non sono un granché.

Si continua in salita su ghiaia, poi la strada spiana e si inerba. Un tratto molto bello. A km 6,57, m.1.449 s.l.m., m.428 di dislivello complessivo, la forestale sfocia sulla sterrata che sale da Predazzo in Valmaggiore. Giriamo a sinistra e cominciamo a salire sulla strada che ricordavo chiusa al traffico: o ricordo male oppure il nuovo agritur ha fatto si che la aprissero. Sono gli unici 2 km veramente fastidiosi di tutto il giro: macchine che vanno e vengono, alzano un polverone micidiale, credono di essere padrone del mondo e non solo non cedono il passo ma nemmeno rallentano quando mi passano accanto. Più di una volta sono scesa di sella per tirarmi fuori mira ed evitare di finire stirata. E ci sarebbe spazio per tutti, la sede stradale non è così stretta! Per fortuna il tratto è breve, in 1,7 km arriviamo al bivio per malga Valmaggiore: girando a destra si raggiunge l'agritur, noi invece continuiamo dritti in direzione di "baita Sandrina - Lago Cece" segnavia b/r 336. La nostra forestale è provvidenzialmente chiusa con una sbarra e il delirio di auto non prosegue oltre.

Qui si è radunato tutto il campionario di turisti merenderi immaginabile. Due fungaioli per ogni fungo, tutti uguali, vestiti allo stesso modo, con lo stesso cesto, bastone regolamentare, l'aria da grandi intenditori, che perlustrano il sottobosco a 10 metri dal parcheggio. Famigliole che discutono animatamente per decidere se affrontare il chilometro in piano che le separa dalla malga o se arrivare in auto fino al tavolo: ma e se viene il temporale? Pucci è vestito abbastanza? Ce la fai a portarlo nello zaino? Io ho caldo, io ho freddo, io ho già mal di piedi! Due romagnoli con pancetta canonica, maglietta a righe, pantaloncini a quadri, scarpine da ginnastica tipo Superga dalle quali spuntano calzini improbabili, zainetto Invicta, scrutano la cartina esposta dall'APT: signorina, com'è il lago? e quanto ci vuole? E' lontano? E' difficile? Noi dove siamo? 5 chilometri? E' lontanissimo! Giuà, ci proviamo?

Rabboccate le borracce all'unica fontana di tutto il percorso risaliamo in sella e ci togliamo più che velocemente dalle scatole. Si, sono diventata una vecchia zitella acida e intollerante! :-D


 
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