Corno del Renon - Alpe di Villandro: ravano ergo sum
Collalbo - Corno del Renon - Alpe di Barbiano - Alpe di Villandro - Gasserhütte - Mearlboden - Collalbo |
29 agosto 2005
Tempo di percorrenza | 4 ore e 20 |
Distanza | km 33 |
Dislivello in salita | m. 1200 |
Dislivello in discesa | m. 1200 |
Pendenza massima | 25% in salita 19% in discesa |
Pendenza media | 9% |
Altezza massima raggiunta | 2260 (Rifugio Corno del Renon) |
Ciclabilità | Totale se non si pigliano scorciatoie furbe |
Difficoltà | Nessuna, fondo da buono a discreto, quasi tutto il percorso su sterrato. Sempre se non si prendon scorciatoie su per sentieracci. |
Punto di partenza e di arrivo | Collalbo, altipiano del Renon, parcheggio Gasthaus Tann (m.1488 s.l.m.). E' possibile risparmiare un po' di dislivello partendo dalla cabinovia del Lago Nero |
Cartina usata | Tabacco, Monti Sarentini,
foglio 040, 1:25.000 Tabacco, Bolzano - Renon, foglio 034, 1:25.000 (manca la parte nord dell'itinerario) |
Orientamento | Semplice, un unico punto dubbio all'altezza di Roterde (cartina Tabacco) |
Punti di ristoro | Ristorante Monte Lago Nero - Rifugio Corno del Renon - Plumhütte - Gasserhütte - Nußbaumer |
Note | La salita al Corno del
Renon non è indispensabile per il giro ad anello, si può passare
sulla carrareccia più sotto. Consiglio caldamente però di
sobbarcarsi i pochi metri di dislivello e la ripida stradicciola perché
il colpo d'occhio da lassù merita la fatica. Sono 360° di visuale,
da est ad Ovest, dalle Dolomiti al Cevedale alle Alpi Aurine e Venoste.
Sperando di aver fortuna con tempo e visibilità. In stagione turistica
al rifugio ci si trova più o meno il mondo intero, da fine agosto
o in tarda primavera la pace è assicurata. Stavolta le indicazioni dei chilometri sono spannometriche, chilometro più chilometro meno: "tanto ci sono le note sul libro dei Margoni..." e ho preso pochi appunti. Peccato che Margoni abbia relazionato un giro per gran parte diverso. L'orientamento però è abbastanza facile e le quote, almeno quelle, sono giuste ;-D |
Profilo
altimetrico |
Link utili | |
Altre foto: Alpe di Villandro d'inverno (link esterno) |
Tramisalm
Saliti da Bolzano sull'Altopiano
del Renon, si prosegue fino al paese di Collalbo e, all'inizio dell'abitato,
si gira a sinistra in direzione "Corno del Renon". Circa 2 chilometri
e mezzo più avanti, sulla destra, si trova il parcheggio davanti
all'albergo Tann (m.1488), dove lasciamo il Moscovan, montiamo in sella
e iniziamo a pedalare, su asfalto, fino alla partenza dell'impianto di
risalita "Schwarzseespitze" (m.1538, km 1). Questo tratto è
possibile risparmiarselo, raggiungendo direttamente in auto il parcheggio
della funivia, dove la strada si chiude al traffico privato: tanto si
ripasserà di qui al ritorno. Proseguiamo dritti (segnavia 7) su
asfalto in netta salita, facendo lo slalom fra gli escursionisti, fin
quando ci fermiamo di colpo basiti: che caspita ci fa un lama
in quel prato? due lama, cinque lama.. oh cavolo: abbiamo sbagliato emisfero?
Invece no: è un allevamento di lama e alpaca, che organizza anche
brevi cavalcate sulla loro groppa. Il mio commento: mah! Ce la battiamo
velocemente prima che il capobranco,
che guarda con aria poco rassicurante la mia fotocamera molto da vicino,
decida di prendermi a sputacchi. Ripresa la salita, a km 2,8 dalla partenza,
ad un bivio prendiamo la deviazione verso destra (segnavia 4-Corno del
Renon), che pochi metri dopo diventa sterrata. Uno scoiattolo rosso salta
tranquillo fra gli alberi e si lascia guardare per diversi minuti. In
compenso raggiungiamo una ciarlierissima famigliola svizzera che rompe
la pace e il silenzio del bosco.
Niente Lago Nero per stavolta, il giro è ancora lungo. Si riprende dunque a salire, costeggiamo l'Unterhornhaus (Rifugio Corno di sotto) da dove parte il sentiero 1-4 per il Corno del Renon, molto trafficato da escursionisti di tutte le età e variamente equipaggiati. L'impianto di risalita che porta alla cima è infatti, al momento, chiuso e senza cavo portante e tocca camminare. Noi continuiamo in sella lungo la stradicciola, passiamo accanto alla Feltunerhütte e pedaliamo fino a un bivio. Ci teniamo sulla destra (cartelli indicatori, direzione Corno), passiamo un altro cancello di legno, e poco dopo altro bivio: saliamo fino in cima? Proseguiamo per l'Alpe di Villandro? Non si può arrivare fino qui e rinunciare al panorama che si gode da lassù! Arranchiamo quindi per la corta ma ripida salita e in circa 800 metri di sbuffate (Edo dimentica gli SPD e si produce in uno spettacolare volo con sommo divertimento di numerosi spettatori), siamo in cima. Fa assai fresco e mi precipito a infilarmi il pile e poi inizio a guardarmi attorno: lo spettacolo delle montagne tutt'attorno compensa sicuramente lo sforzo della digressione. 360 gradi di visibilità: le Dolomiti dal Sass de Putja alle Odle, Tofana, Sella, Sassolungo, Marmolada, Catinaccio, uno scorcio di Lagorai. Alpi Aurine e Venoste, Cevedale... Peccato, la foschia rovina un po' le foto. (m.2260, 770 m. di dislivello totale) |
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