Nova Ponente - Passo Occlini - Pietralba (Deutschenofen - Jochgrimm - Weissenstein) ovvero "La signora delle mosche"
Nova Ponente - Malga Laab - Malga di Ora - Passo Occlini - Pietralba - Nova Ponente |
13 giugno 2006
Tempo di percorrenza | 3 ore e 50 minuti |
Distanza | km 32 |
Dislivello in salita | m. 800 |
Dislivello in discesa | m. 800 |
Pendenza massima in salita | 20% |
Pendenza media | 8% |
Altezza massima raggiunta | 1980 (poco dopo Passo Occlini) |
Ciclabilità | Totale (e se lo dico io...) |
Difficoltà | Nessuna. |
Punto di partenza e di arrivo | Nova Ponente/Deutschenofen (1357 m.s.l.m.) |
Cartina usata | Tabacco Sciliar-Catinaccio-Latemar, foglio 029, 1:25.000 |
Orientamento | Semplice. Prestare solo attenzione sul pianoro dopo passo Occlini, abbiamo perso un segnale, abbiamo sbagliato strada e ci siamo persi la vista sul canyon Bletterbach :(. Per il resto ben segnalato |
Punti di ristoro | Malga Laab, Malga di Ora (Aueralm), Passo Occlini, Pietralba, Nova Ponente. Qualche fontana sparsa lungo il tragitto. |
Note | Giro abbastanza facile, non troppo duro, con fondo in salita da bello a WOW! in discesa a tratti sconnesso ma soprattutto con il mefitico ghiaino semovente da Pietralba fino quasi a Nova Ponente. Sconsiglio vivamente, anche per questo motivo, il percorso in senso inverso. Pochi tratti su asfalto. In stagione turistica Il passo Occlini e' un parcheggio. Splendido panorama sul Catinaccio e sul Latemar, con il Corno Bianco/Weisshorn sempre o quasi in vista. |
Profilo
altimetrico |
Link utili | |
Altre foto (link esterno) |
Ai piedi del Corno Bianco. Sullo sfondo
il Catinaccio
Prima uscita "seria" della stagione, finora fredda e piovosa, quindi giro non troppo impegnativo ma divertente e con scorci panoramici sul Catinaccio e sul Latemar davvero belli. Itinerario suggerito dalla pubblicazione "Catinaccio Latemar" della Fun Bike: sono collezioni di 10 cartine plastificate, suddivise per area. Una cartina per itinerario, di dimensioni molto funzionali, 1:33.000, con segnato l'itinerario proposto e sul retro una succinta descrizione tecnica del giro, l'altimetria e il road book. Disponibili anche in italiano. Fotografare le Dolomiti, così chiare rispetto al paesaggio circostante e spesso lattigginose di foschia, purtroppo è un casino: le immagini a corredo della relazione non saranno pertanto delle migliori. Si esce da Bolzano in direzione nord, verso la A22. Poco prima del casello imboccare la nuova galleria della Val d'Ega/Eggental, che taglia fuori, da un paio di anni, la parte meridionale della vallata. Sono iniziati i lavori per la costruzione del secondo tratto in galleria: quando sarà terminato il traffico sarà sicuramente più scorrevole, non ci saranno più chiusure della strada per caduta massi e code chilometriche dietro qualche camion ma si perderà uno dei percorsi più pittoreschi dell'Alto Adige. Era stata ventilata l'ipotesi di mantenere percorribile anche il vecchio tracciato, ma pare che i costi di manutenzione e il pericolo oggettivo di frane ne sconsiglino la scelta. Penso che molti motociclisti ci resteranno male. Qui qui e qui qualche link per farsi un'idea. A Ponte Nova si svolta a destra e prosegue verso il passo di Lavazé quindi, qualche chilometro piu' avanti, ancora a destra per Nova Ponente/Deutschenofen. Lungo la strada mi fermo basita a fotografare un albergo che entra con pieno merito nella "Bottega degli orrori" sezione Südtiroler kitch, piazzandosi anche in ottima posizione. Tremendo! |
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Attraversata la rotonda si imbocca una stradina asfaltata che si impenna in direzione della zona artigianale (cartello). Le partenze in salita a freddo non sono la mia passione ma per fortuna si procede su asfalto per circa un chilometro fino ad un incrocio dove una tabella di legno indica, verso sinistra, "1-8 Malga Laab Alm". Imbocchiamo la stradina semipiana che si snoda fra i prati, passiamo accanto al Daumhof e procediamo, sempre semipiani, fino oltre un gruppo di case (Bielhof); ignorando la sterrata che si stacca sulla sinistra (segnavia 8) continuiamo sul n.1 che inizia ben presto a salire. E a salire con decisione nel bosco. Ogni tanto si aprono squarci di panorama sullo Sciliar e sul Latemar e le splendide clematis che occhieggiano qua e là sono l'ottima scusa per fermarmi a scattare qualche foto e per tirare il fiato. Capita la mia passione per la fotografia? A circa 4 km dall'auto, dopo alcuni tornanti che facilitano la salita, arriviamo a Malga Laab, (malga, agritur e posto di ristoro con vista su Latemar e Catinaccio, mortacci loro! Tel . 0471 616733). Il mio ciclocomputer segna m.1618 s.l.m., m. 283 di salita complessiva, pendenza massima 20% (per piccoli tratti ad essere onesta). Continuiamo a salire verso la Neuhütte (segnale) sulla forestale che diventa sterrata, ma con fondo molto buono. La pendenza è umana e si pedala nel bosco, all'ombra. Ogni tanto la vista si apre sulle Dolomiti, sullo Sciliar e sui prati attorno a Nova Ponente. Le malghe sono molto suggestive ma di solito attorno alle malghe ci sono le mucche. E attorno alle mucche le mosche: in un batter d'occhio ci troviamo coperti di bestiacce volanti, che entrano in ogni pertugio: bocca, occhi, naso... un tormento. Pedalo come una deficiente, prendendomi a sberle di qua e di là fin quando non mi sovviene l'Autan in fondo allo zaino e il tormento diminuisce: si pedala in una nuvola di mosche ma per lo meno non ne mangio piu' un paio a ogni respiro. Quando la forestale spiana e prendo velocità me le lascio finalmente alle spalle. Accidenti al wilderness :-D |
Sciliar dalle vicinanze di malga Laab |
Catinaccio dalla forestale |