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Nomi - Lago di Cei - Malga Cimana (TN) pag.2

 

A circa 12 km c'è una deviazione verso S.Anna, segnalata sul libro del Margoni come gradevole, ma io mi rifiuto categoricamente di cercarmi ulteriori rogne e proseguo dritta verso il lago di Cei. Se dio vuole, quando dal caldo e la stanchezza comincio ad avere le visioni, in località Ca' Vecchia, vicino ad un bellissimo maso, la strada spiana e dopo 2 km si arriva presso il lago. Prendere a destra, oltre una stanga, una stradina sterrata che percorre il lungolago a occidente. (km 16,5, m.930, 750 metri di dislivello concentrati in 7 bollenti chilometri).


Biotopo del lago di Cei - foto franza

Ninfee - foto franza

 

 
Ammucchiata di aporia crataegi - foto franza  

Il lago di Cei è diventato biotopo protetto con delibera della giunta provinciale del 1992, ed ha subito diversi interventi di recupero ambientale destinati al tentativo di far convivere protezione e turismo sostenibile. Come c'azzecchi la prossima costruzione di 3 gruppi di villette a schiera, come ho visto pubblicizzato da un cartellone, con la protezione ambientale fatico un po' a capirlo.
La stagione non ancora iniziata e gli alberghi ancora chiusi fan si che oggi non ci sia molta gente e che mantenga ancora la sua tranquillità di paradiso naturalistico, non so come si presenti il lago in pieno agosto. Il posto merita comunque la sfacchinata fatta per arrivare ;)
Dopo la meritatissima birra si riprende a pedalare. La sterrata si ricongiunge alla strada che costeggia il lago ad est, e pochi metri piu' avanti, all'altezza di un grande capitello (Capitello di Doera, sulla Kompass), si gira a sinistra seguendo i cartelli che indicano Prà dell'Albi - S.Martino. Si costeggia quindi il biotopo paludoso di Prà dell'Albi e con continui saliscendi in mezzo al bosco si raggiunge un'area attrezzata, con tavolini e indicazioni per S.Martino, chiesa romanica. Le buone intenzioni di una divagazione culturale sono frustrate da un nugolo di zanzare affamate: propendo velocemente per una ritirata strategica. Prestare attenzione, perché la stradina non è chiusa al traffico e il rischio di un frontale con un auto non è remoto.

 
La stradicciola verso S.Martino - foto franza  

Poco oltre, ignorando una deviazione verso destra che scende in valle, si prosegue dritti in direzione Malga Cimana (segnali), e il saliscendi diventa un salisali. La carrareccia, a tratti asfaltata a tratti sterrata e a tratti addirittura cementata, si arrampica fra i prati con strappi fino al 23% di pendenza. Anche i tratti meno impegnativi sono comunque piuttosto ripidi. Quando un deficiente in bmw spider, convinto di essere a Monza, oltre a ricoprirmi di polverone mi obbliga a fermarmi, non riesco a ripartire e mi tocca spingere per un po'. E lui si becca una bella serie di madonne assortite.
Alla fine dell'ultima rampa si arriva alla spianata di malga Cimana dei Presani, o Cimana Bassa, a 1175 m e 21 km dalla partenza. Proprietà del comune di Villa Lagarina, è stata da poco arditamente ristrutturata con soluzioni moderne, sicuramente discutibili, ma, a mio avviso, non sgradevoli. Non mi piacerebbe che tutte le malghe diventassero come questa, ma questa non mi dispiace. In disuso da anni è stata trasformata in ristorante-albergo con annesso un piccolo spazio espositivo per mostre d'arte.

Malga Cimana - foto franza Rovereto e la Vallagarina - foto franza
In 5 minuti a piedi dalla malga si raggiunge un punto panoramico che offre un bel colpo d'occhio sulla Vallagarina, Rovereto, e la dorsale del Monte Stivo. Sperando che ci sia meno foschia di quando siamo andati noi :)
 
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