Giro del Latemar pagina 2
Continuiamo a salire, a tratti faticosamente sullo sterrato, seguendo le indicazioni bianco/rosse 519/Costalunga. Gli incroci che incontriamo sono numerosi, ma non manca mai un segnale che indichi la direzione del passo, o un indicazione di sentiero, non ci sono mai dubbi. Il fondo si mantiene discreto e pedalabile. Percorriamo un breve tratto della Rampilonga che abbandoniamo ben presto pedalando in costa quasi sempre nel bosco.
A 15 km, poco dopo un bivio, la strada si biforca: verso sinistra continua la forestale, verso destra scende uno stretto e accidentato sentiero. La segnaletica indica decisamente quello. Un po' perplessi mandiamo Bed in avanscoperta: capiamo ben presto il perché di quella strana indicazione: poco più avanti la forestale è sparita travolta da una frana. Imbocchiamo quindi il breve single track che aggira la frana e attraversa un ponticello riportandoci sui resti della forestale: lavori di ripristino l'hanno ridotta a un fangoso, sassoso, scivoloso, ripido canalone distrutto dai cingoli di un caterpillar. A spinte e bestemmie superiamo anche questo tratto (Bed, con la sua corona media, sale montato!) e riprendiamo a pedalare, sempre in costante (e ripida) salita.
Si, non è propriamente una passeggiata. Non c'e' quasi mai riposo, si sale sempre su tratti più o meno ripidi (ma sempre ripidi ;), quasi sempre nel bosco. Il fondo per fortuna migliora molto. Io mi fermo ogni 10 metri a bocca aperta a guardare il mare di genziane che ci circonda.
Finalmente, a 18 km dalla partenza, (20 e rotti se contiamo anche Soraga), sbuchiamo dal bosco su una larga forestale al cospetto della magnifica Roda di Vael, a poche centinaia di metri dalla statale del passo di Costalunga (mt. 1745). Pochi minuti su asfalto e siamo al passo.
Non c'è in giro nessuno! Delle orde di turisti estivi non rimane nemmeno il ricordo, tutto tace, pace e tranquillità regnano sovrani. Prendiamo posto ai tavoli dell'albergo Antermont, poco rientrato rispetto alla statale, di fronte all'Hotel Savoy, proprio sul passo. Da lì riparte il sentiero che ci porterà, dopo una meritata sosta, al passo di Pampeago. Non occorre nemmeno il menu: canederli per tutti, birra per gli alcolizzati e limonata per l'astemio che, nonostante il cambio, pare ancora vispo e brillante. Beata gioventù ;)
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