Home | Varie ed eventuali | Per no desmentegàr | A mio figlio

 


I miei genitori si sposarono il 14 gennaio del 1914. da loro nacquero 9 figli, i quali vivevano sotto la protezione di due stupendi e buoni genitori, non ci lasciarono mancare niente naturalmente sotto la linea di quell'epoca, cioè bontà e serenià e facendo tutto quanto era nelle loro possibilità di quell'epoca. La campagna di quella epoca produceva ogni qualità di prodotti alimentari: patate frumento segala orzo! nell'orto che era curato con tante ore di lavoro di mia mamma ogni qualità di verdure e nel'autunno raccoglievano tutti i buoni prodotti per conservarli per la stagione invernale. avevano campi di capusi e rape, che poi mio papà faceva i crauti, e gli conservava nei fusti di legno, ed erano buoni ma sopratutto genuini! d'inverno la mamma faceva cuocere questi crauti con un bel pezzo di maiale ed erano molto buoni, con le patate faceva dei buoni piatti, torta di patate, tortelle gnocchi, la polenta era quasi un piatto di ogni giorno, la farina di polenta il papà la comprava, perché da noi non cresceva il granoturco!

E così con tanto amore e buona volontà non mancava mai il necessario alla famiglia che cresceva.

La prima figlia nata il 6 novembre 1914 le posero il nome di Liduina, così i giovani sposi potevano godersi la loro felicità con questa bambina che cresceva sana e bella. Il latte lo avevano in casa dalle loro mucche così la bambina si sentiva la principessa della casa, coccolata, sopratutto dal nonno buono, io sò queste cose, perché crescendo avevo una speciale curiosità di ascoltare e vedere cosa accadeva intorno a noi. il mio papà alla sera dopo la cena, raccontava le sue storie.

Qui mi fermo, perché io non ero ancora nata, e intanto la vita continuava, ma intanto nel mondo cresceva una certa paura, perché parlavano di una guerra imminente, fra l'Italia e Austria. sempre dal racconto del mio papà! il nonno poi era molto in pensiero, lui aveva diversi figli maschi, naturalmente pronti per essere destinati al fronte.

Qui mi fermo... i fratelli del mio papà stavano emigrando nel Nord America per poter scampare a questa guerra quasi imminente, ma anche in cerca di lavoro e di fortuna. Qui intanto mi fermo, e volendo ricordare che verso il 1908 il nonno donò ai suoi figli un terreno per costruire una casa grande, e così si misero di buona volontà e quel epoca non c'erano tanti soldi e tutti lavoravano con volontà e facevano i costruttori e tutti i lavori che comportava la casa e lavoravano con grande entusiasmo, e uno solo guidava e comandava, era il nonno! e questa casa cresceva come un fungo e la casa era quasi finita ed era l'anno 1910. restò il 3° piano da finire che poi col tempo mio papà la finita.


 
   
Home | Varie ed eventuali | Per no desmentegàr | A mio figlio

©franza Moscone Bianco