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Ritorniamo con il mio papà e la mamma e la piccola Liduina, i quali vivevano assai felici nella casa nuova quasi finita e anche il nonno viveva con loro, a lui gli diedero la stanza più soleggiata e calda, che la chiamavano la "Stua" il papà aveva poi fatto un bel fornello a ole che scaldava 2 stanze, l'inverno freddo stavano bene al caldo! anche il nonno stava invecchiando e stava volentieri al caldo, mentre nel suo pensiero ricordava con tanto dolore la partenza scalonata dei suoi 4 figli maschi partiti per il Nord America!!!

Ritorniamo con il papà la mamma e la piccola Liduina con il nonno, e in casa erano rimaste 2 sorelle del papà da sposare, mentre 3 sorelle si sposarono con dei giovani del paese, e anche loro partirono per l'America, e trovarono lavoro con i fratelli, e con grandi sacrifici stavano sistemandosi alla meglio, voglio dire che anche l'America aveva i suoi problemi e con tanti emigranti c'erano anche tanti problemi certo non era l'America dei nostri tempi, io dico così mentre scrivo questo diario per restare a mio figlio i ricordi di un'epoca lontana (cito il giorno che sto scrivendo è il 4 gennaio del 2002, e io ho 82 anni).

Ritornando all'epoca di questi miei cari ricordi! mentre in casa aspettavano le notizie dei loro cari in America, i quali gran parte di loro lavoravano nelle miniere di carbone! e con gli anni poi avevano migliorato la vita.

Ritornando alla famiglia del papà e la mamma, il nonno e le zie e vivevano e speravano sempre notizie dei loro figli in America ma purtroppo la loro tranquillità fu presa dalla triste notizia dello scoppio della guerra, e la chiamata alle armi, e tanti giovani e anche padri di famiglia vennero chiamati alle armi, le cartoline del richiamo è stato come un fulmine! e cominciarono con i più giovani, e fra i quali c'era il fratello del mio papà, lo zio Vigilio.

Era il 3 luglio, e stavano segando il fieno su alle orne in montagna il prato era grande! Lo zio stava segando in mezzo a dei cespugli di nocciole. e un urlo di un ragazzo del paese portava la cartolina allo zio Vigilio! povero zio, restò come pietrificato, e urlò il suo dolore di una disperazione, il papà cercava di consolarlo ma lui segò con la falce una croce e disse "Gusto mi no torno più addio a tutti" e difatti fu mandato diretto al fronte e dopo vari mesi arrivò la cartolina della sua morte. Potete immaginare la disperazione e il dolore della famiglia sopratutto del nonno, che lui poi era tanto in pensiero non avendo da vari mesi sue notizie, e sul racconto di mio papà diceva che il nonno una settimana prima, probabilmente il giorno della sua morte, a sentito dei passi e poi bussare alla porta della camera del nonno lui si alzò, ma sulla porta non c'era nessuno! e nello stesso momento successe al mio papà lui dormiva al II piano e con la mamma e anche lui sentì dei passi che salivano le scale, e anche sulla porta della loro camera bussarono alla porta tre volte papà si alzò, ma alla porta non c'era nessuno! e nello stesso momento sentiva il nonno da sotto che chiamava il mio papà e diceva: "Gusto Gusto è morto el me Vigilio e l'é vegnù a saludarme".

E' stato un dolore per tutti, ed a me è rimasto tanto impresso il suo racconto e di questo fatto mi ricordo quante volte me lo facevo raccontare, quando ero già nata ed ero bambina e nella stanza dei miei genitori era appeso il quadro bellissimo dello zio Viglilio, ed io mi soffermavo a guardarlo, era un bel soldato, ed ho sempre avuto un grande affetto per lo zio, morto tanto giovane per la brutta guerra.

 
   
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©franza Moscone Bianco