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Intanto passarono i giorni, dopo quella morte dello zio lasciando nella famiglia un doloroso e triste ricordo. intanto la guerra continuava e via via venivano richiamati altri giovani e uomini, e la gente viveva ogni giorno con paura. e intanto arrivò la fine dell'anno 1914 e iniziò l'anno 1915 e in quel gennaio 1915 ricevette la cartolina il mio papà con altri uomini con famiglia come lui. e ricordo dalla descrizione del papà, in quel momento.. la mamma era disperata che mio papà pur con l'angoscia di dover lasciare i suoi cari, cercava di consolare la mamma! e poi il nonno, che ancora era con il dolore della morte dello zio Vigilio, era nella disperazione totale, pensare ora la partenza del caro figlio Gusto, che era la sua spalla destra, e solo lui rimasto da tutti i maschi partiti per l'America! povero nonno dopo la morte della nonna rimasto con tanti figli solo, cosa poteva fare e pensare con questo nuovo dramma? aspettare e pregare..

Ma la guerra proseguiva con la persequzione e rovine di paesi e città e intanto arrivavano le notizie di altri morti. Intanto in famiglia vivevano il dramma doloroso per la partenza di papà, intanto correvano i mesi, e le notizie erano a lunga scadenza, secondo come avanzavano gli italiani. intanto in famiglia cercavano informazioni da ogni parte, cercando di avere notizie di questa guera lunga che a portato disperazione e morte in tutte le famiglie, e anche la miseria e la fame!

Proseguiamo e pensando come passavano i giorni nella nostra famiglia? intanto passò tutto il 1915 e dal papà ebbero 2 volte una lettera scritta come si può immaginare, come era possibile, magari nelle trincee, con l'inverno in quei paesi freddi del nord. Intanto passò anche il 1916, e sempre con le più scarse notizie del papà, però ogni tanto mandava qualche scritto lungo l'avanzata che man mano proseguivano, lui partì verso l'Austria e man mano che andavano avanti verso la Serbia e la Boemia e la Croazia e poi passarono per Budapest, e durante le avanzate lui si ammalò e lo anno messo in un ospedale a Budapest, e nella sua sfortuna a avuto una branda vicino alla tromba del camino, sembrava che avesse un inizio di colera, che durante la dura marcia si erano rotte le vene delel gambe, e così fu anche operato delle vene.

Era rimasto molto debole, e mentre che avanzavano anche questi poveri ammalati gli trasportavano, e lui pensava che non ce l'avrebbe fatta! cercava di reagire aiutato dalla sua fibra forte, e mentre avanzavano si avvicinavano verso la Russia e lui erar imasto in un ospedale e fatto poi prigioniero, era mal curato e sofriva freddo e fame, pensava alla sua famiglia, alla casa calda e al buon mangiare che faceva la mamma.

Erano illusioni, cos' passava il tempo intanto passò anche il 1917, e a casa non sapevano dov'era il papà. e la guerra andava avanti, e vivevano con la speranza che l'Italia sia vincitrice. e con l'inizio del anno 1918 già stavano programmando la resa e i poveri tedeschi come si dice se la svignavano chi poteva. ma quanti morti anche fra di loro e i nostri poveri soldati rimasti ritornavano con grande lentezza su tradotte lente come lumache ridotti stanchi e ammalati, mentre il papà non arrivava mai. Mentre la povera mamma andava a Fondo (*) all'arrivo di ogni tradotta, lei era avvisata dal maestro di Posta di ogni tradotta che arrivava, ma mai su queste tradotte c'era il papà, e la mamma tornava a piedi a Tret senza il papà.. Intanto avevano concluso la Resa e l'Italia era la vincitrice.. ma il papà dov'era?

(*) paese più grande a circa 5 km da Tret

 
   
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©franza Moscone Bianco