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Foto tratta dal libro:
"Quella era la vita allora" - I racconti degli anziani di Fondo, Tret e Vasio - STORIA, TRADIZIONI E CULTURA DI UNA COMUNITA' ALPINA
a cura di Marco Romano - NITIDA IMMAGINE Editrice

e così si concluse l'anno 1918. E quelli rimasti vivi erano tornati tutti ma in quali condizioni? si può pensare come vivevano le famiglie con l'angoscia di chi non era ancora tornato! Intanto arrivò l'anno 1919 il gennaio, e nella famiglia vivevano il dramma che il papà non era arrivato. La mamma poi ricevette la notizia dal maestro Posta che stava arrivando l'ultima tradotta con pochi soldati malridotti, così la mamma tornò a Fondo, con la neve alta e il freddo di quel gennaio, e così a fatica per arrivare in tempo all'arrivo della tradotta. ma arrivata in ritardo non trovò più il papà e stanca con tanto dolore ritornò a casa. mentre sapete cos'era successo? il papà era ben arrivato con la tradotta, ma non vedendo che nessuno dei suoi c'era ad aspettarlo, prese una scorciatoia, e si incamminò verso Tret. aveva la barba e capelli lunghi, era imbottito di stracci e un paio di cospi di legno con degli stracci per calzetti e così il papà stava tornando a casa, ed era molto freddo, la neve alta, ma con tanta fatica arrivò a Tret.

Mentre a casa dopo l'arrivo della mamma disperata e così anche il nonno e le zie! intanto il papà era arrivato, aprì la porta entrò con un sollievo e stanco, mentre in casa al momento nessuno lo aveva conosciuto, mentre il nonno, mosso di pietà, pensando fosse un povero disse alla mamma: "daghe una minestra calda, pouret, chissà quanta fam l'avrà patì anca el puer Gusto!" e allora il papà disse: "ma vardà che mi son el Gusto".. e allora dalla disperazione e alla gioia era una emozione unica.

Intanto dobbiamo usare un po' la fantasia e pensare! che dopo questa gioia, prima di tutto la mamam le diede un buon pasto e subito preparò un bagno caldo nella nostra brenta grande, la nostra vasca da bagno usuale, dopo questo bagno caldo, la mamma lo unse in tutto il corpo, le regolarono la barba e capelli, lo vestirono con panni caldi e puliti, e acceso il fornello a ole nella camera da letto, e poté riposare che mai aveva fatto in 4 anni di guerra.

Ora proseguiamo col racconto del papà il quale proseguiva in via di miglioramento avendo trovato tutto, che in 4 anni di guerra non aveva mai avuto! altro che una, che con il racconto si può calcolare cosa sia stata. Certo che il fisico del papà era forte e per questo migliorava ogni giorno, ma certo nel fisico rimangono sempr ele ferite profonde di quella guerra, la quale è stata la rovina di tante famiglie, morti malati nell'anima e nel fisico. e in famiglia si ringraziava il Signore, che il papà sia tornato vivo fra noi.

intanto i giorni passavano e la vita continuava, anche se quell'inverno del 1919 era freddo con tanta neve. ma poi con la primavera e l'estate era un'altra vita. intanto la mamma stava aspettando un altro figlio, certo che non si sapeva da dove venivano questi figli, in quei tempi eravamo tenuti fuori per poter sapere come era la vera natura di questi meraviglioso bambini che con l'amore della coppia arrivavano sani e belli. Ora intanto era arrivato il giorno del 4 dicembre 1919 Santa Barbara, e la mamam dava alal luce una bella bambina sana, e anche la mamma stava bene come raccontava il papà; ed io... perché ero io quella bambina e diceva il io papà che ero buona, mangiavo e dormivo e penso che non davo tanto lavoro alla mamma e così la famiglia cominciava a crescere, e anche il papà andava avanti bene con la salute, e in casa c'era sempre lavoro e il tempo passava

 
   
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©franza Moscone Bianco